Probabilmente vi state chiedendo cosa c’entra che in un blog che tratta argomenti di stampa si parli di uno degli ultimi prodotti dell’azienda di Cupertino.
Non dobbiamo dimenticare di quanto l’avvento del Macintosh abbia influito sul lavoro tipografico e grafico e che una delle più grandi innovazioni di Steve Jobs sia stata l’introduzione di diversi font, ed oggi anche se sembrano trascorsi secoli da allora, non c’è tipografia che non utilizzi un suo prodotto per la gestione dei file grafici.
E di certo quest’ultimo prodotto è stato disegnato, costruito, elaborato su un Mac. Ma di cosa si tratta?
Un volume illustrato e raccontato, fatto di carta bianca, bianchissima, di infiniti punti di inchiostro che si uniscono per una rappresentazione oggettiva dei prodotti e del lavoro di un’azienda che ha cambiato il nostro modo di interagire con la tecnologia.
Un libro che non trascura nessun elemento grafico, ma anche scelte tecniche studiate in collaborazione con fornitori e produttori e stampatori, come carta patinata speciale per esaltare la fedeltà dei colori, grammatura elevata per dare spessore alle parole, inchiostri low-ghost e trasparenti per illuminare le immagini dei prodotti, infine una copertina bianca cartonata nobilitata con la lamina argento.
Per ottenere un risultato che ridefinisce un volume come oggetto di design non si può tralasciare la collaborazione con chi deve realizzare il libro affidandosi all’esperienza tipografica e grafica in un connubio di scelte finalizzate alla completa soddisfazione del cliente.
Se la realizzazione di un oggetto deve essere migliore del suo progetto, la rappresentazione dell’ oggetto deve rendere fedeltà alle sue caratteristiche e se anche un’azienda di prodotti tecnologici ha scelto di rappresentare su carta, attraverso pagine stampate che profumano di inchiostro appena impresso, i propri prodotti e il proprio lavoro è la conferma che i libri, la comunicazione e la condivisione su carta stampata ha ancora oggi un ruolo fondamentale nella storia culturale dell’ umanità.
Se Apple ha deciso di raccontarsi su carta allora forse vuol dire che il futuro incontra sempre il passato, e quel punto esatto di incontro si chiama innovazione.