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Pantone

Pantone, un universo a colori.

Un linguaggio cromatico universale.

E’ ormai accertato scientificamente che i colori abbiano un rapporto diretto con la nostra psicologia: possono suscitare sensazioni, evocare stati d’animo, attirare l’attenzione e soprattutto influenzare le nostre scelte. Per questo motivo anche nella comunicazione la scelta dei colori rappresenta un passaggio fondamentale che merita un’attenzione ed una cura particolari: individuarli e associarli consapevolmente risulta un fattore importantissimo per determinare il successo dei contenuti nel veicolare l’effetto desiderato.

Le grandi aziende ne sono perfettamente consapevoli e il loro marketing consiste nel costruire un sistema d’identità visiva che risponda alle esigenze valoriali del brand e che attragga il pubblico giusto. Tuttavia, per utilizzare il colore nel modo corretto, bisogna prima di tutto comprenderne le basi. Dal monitor di un grafico all’inchiostro che sposa la carta i passaggi sono davvero tanti ed è complesso assicurarsi che le tonalità scelte in fase progettuale abbiano la stessa resa cromatica una volta impresse sul supporto cartaceo. Questo semplicemente perché tra la fase di progettazione e quella di stampa la riproduzione del colore risponde a sistemi differenti.

La rivoluzione di Pantone.

Ed è proprio inserendosi in questa zona d’ombra tra la progettazione e la realizzazione che Pantone® ha costruito il proprio successo.

Questa piccola rivoluzione risale agli anni cinquanta, quando Pantone crea il suo linguaggio universale dei colori, codificando e classificando una gamma di colori definiti e identificando non solo la loro tonalità progettuale ma anche la loro resa sui vari tipi di supporto fisico.

Le industrie che trattano varie tipologie di materiali, dalla carta stampata ai tessuti, dalla plastica ai pigmenti e ai rivestimenti, si ritrovano così uno strumento prezioso che gli consente di “parlare la stessa lingua” per assicurarsi una totale corrispondenza dei colori, anche tra le più disparate realizzazioni.

E’ questo il senso del Pantone Matching System, un sistema che prevede l’utilizzo di codici per identificare univocamente i colori in modo da poterli classificare per ogni tipologia di tinta e li riproduce in tutte le applicazioni pratiche richieste su materiali e superfici diverse.

Oggi a distanza di 70 anni dalla loro invenzione, utilizzare un colore Pantone è un riferimento universale che consente di comunicare i requisiti cromatici esatti in un linguaggio riconosciuto in tutto il mondo attraverso uno standard di tinte predefinite.

Il valore di un colore Pantone.

Nella stampa i colori Pantone si definiscono come “tinte piatte” perché non derivano dalla mescolanza dei quattro colori che compongono la quadricromia CMYK (ciano, Magenta, giallo, nero), ma vengono utilizzati “da latta” in una specifica ed univoca miscela diversa per ogni colore Pantone.

Ma allora perché scegliere una tinta Pantone?

Nel corso degli anni la filosofia Pantone è entrata nell’immaginario del design universale come riferimento di stile, come icona della moda e della modernità che si evolve col passare del tempo.

In questo percorso ha sicuramente giovato la vincente mentalità imprenditoriale dell’azienda americana che non si è mai fermata dal proporre nuove alternative di colore, nuove associazioni di palette cromatiche, arrivando in sostanza a proporre una vera e propria “collezione colore” a cadenza regolare, addirittura ad eleggere il famoso “colore dell’anno” che cosi tanto influenza il design contemporaneo.

Oggi scegliere un colore Pantone per la propria azienda o il proprio lavoro vuol dire dare una impronta inconfondibile alla propria identità, sottolineare il valore esclusivo del proprio brand o della propria personalità.

Scegliere Pantone vuol dire avere idee chiare sul proprio carattere, sulla propria singolarità, vuol dire non lasciare al caso neppure le sfumature. Essere sicuri che il colore che ci identifica sia sempre quello in cui ci riconosciamo, senza restituire occasionalmente profili più sbiaditi o più aggressivi della nostra personalità.

Il colore come brand.

Chi tratta con brand di alto profilo sa di cosa stiamo parlando. Un grande azienda si identifica spesso con il colore che la rappresenta e per questo nulla può essere lasciato al caso.

Marchi iconici come Ferrari, Coca Cola, Barilla, Facebook, sono famosi proprio per il particolare punto di rosso o di blu del loro logo. Ogni forma di comunicazione che proviene dalla loro azienda deve essere perfettamente coerente: dal packaging al web, dalle brochure ai gadget. Per questo solitamente usano un particolare colore Pantone, riconoscibile e utilizzabile da tutti i loro fornitori e dovutamente codificato nel loro brand book.

Pantone, offset e digitale.

Quando scegliamo di stampare in digitale, inkjet o toner che sia, tutti i colori vengono riprodotti simulando valori CMYK (ciano, magenta, giallo e nero) mescolati in proporzioni variabili su vari supporto di stampa carta, cartoncini, ma anche PVC o qualsiasi altro materiale.

Nel processo di stampa offset oltre alla quadricromia classica possiamo avere un quinto colore ed anche un sesto e così via in aggiunta ai colori CMYK, denominati non a caso “tinta piatta” o colore Pantone, utilizzando gli inchiostri Pantone, permettendoci così di avere corrispondenze cromatiche perfette e identiche al riferimento numerico scelto.

Pantone, coated e uncoated.

Altro aspetto da considerare è la corrispondenza della resa del colore pantone sulle diverse tipologie di carta su cui si stende l’inchiostro. Com’è facile intuire questo determina reazioni nettamente differenti a seconda del supporto scelto. Per questo Pantone ha creato un’ulteriore classificazione che tiene conto delle due principali tipologie di supporto disponibili, la carta patinata e quella uso mano.

A seconda del supporto di stampa scelto, si deve tenere conto di questa semplice suddivisione:

Pantone Coated è il riferimento per la carta patinata lucida e opaca;

Pantone Uncoated per la carta uso mano.

Quando il colore brilla.

Uno scenario tipico nell’utilizzo dei colori Pantone è legato alla necessità di riprodurre in stampa colori che devono avere una particolare brillantezza come nel caso di colori naturalmente intensi per citare degli esempi, l’arancione o il verde. Ad esempio stampare brand con questi riferimenti cromatici è necessario utilizzare il Pantone apposito, perché dalla sovrapposizione di giallo e rosso o di giallo e ciano non si otterrà in alcun modo un colore arancio o verde vivido.

I Pantoni vengono usati anche per riprodurre particolari colori che in quadricromia non possono essere riprodotti. Stiamo parlando dei pantoni metallizzati, tra cui l’oro, l’argento, il bronzo e tutti gli altri colori con sfumature metalliche, dal rose gold al blu.

Oltre a questa gamma, che ha una diffusione capillare soprattutto nel mondo del packaging di lusso (gioielli, profumi, cosmesi), esistono poi i pantoni fluo, si quelli degli evidenziatori! Giallo fluo, verde fluo, fucsia fluo, arancione fluo sono i colori fluorescenti più diffusi. Vengono usati sicuramente più raramente dei metallizzati, ma hanno anche loro un certo successo, soprattutto tra i giovani.

Il colore dell’anno.

Il modello Pantone è diventato oggi talmente importante e seguito da riuscire ad influenzare l’evolversi della moda e del design: dalla grafica, all’architettura, all’abbigliamento.

In particolare l’istituzione del “colore dell’anno” ha nel tempo delineato in maniera notevole le nuove tendenze cromatiche con cadenza regolare.

Il colore Pantone dell’anno è scelto dagli esperti del Pantone Color Institute, presieduto da Leatrice Eiseman, direttore esecutivo del Pantone Color Institute, che consiglia anche le aziende su come utilizzare al meglio i colori per la loro immagine e le loro strategie di vendita.

‘’La scelta del colore dell’anno – secondo Pantone - è frutto di un’attenta valutazione e di un’analisi delle tendenze. Ogni anno gli esperti del Pantone Color Institute perlustrano ogni angolo della terra alla ricerca delle nuove influenze in fatto di colore’’

Il 2020 è stato l’anno del Classic Blue, scelto perché offre «solidità e fiducia» di cui abbiamo bisogno per i tempi che stiamo vivendo. «Il Classic Blue – ha detto – ci incoraggia a guardare oltre l’ovvio, per allargare il nostro pensiero; ci sfida a pensare più profondamente, ampliare il nostro sguardo e aprirci alla comunicazione».

Pantone non solo un colore, ma uno stile di vita.

La rivoluzione dei colori è un processo sempre in atto ed è un modo per veicolare messaggi, idee, stati d’animo e persino appartenenza di genere. I colori e i loro significati si evolvono a ritmo incessante e in questo senso ogni scelta cromatica diventa via via sempre più importante e legata alla storia e alla contemporaneità.

I colori dell’anno Pantone vengono scelti sempre con circa 12 mesi di anticipo e rappresentano delle autentiche linee guida per le scelte cromatiche in ogni ambito e settore.

Ogni anno il colore pantone e le tinte che lo seguono a ruota, esercitano la loro influenza non solo la moda con le sue numerose sfilate e le vetrine dei negozi, ma anche il settore del make up con palette sempre nuove, o quello dell’arredamento, suggerendoci dei restyling di tappezzerie, pareti e tessili.

Pantone Color autunno inverno 2021 – 2022: positività o nostalgia?

Periodi di incertezza portano a nuove consapevolezze, da un senso di estraneità scaturisce un nuovo senso di appartenenza: sentimenti contrastanti compongono la tavolozza di colori legati ai valori primordiali, a sottolineare la necessità di una nuova stabilità, di un legame più solido con la terra; legame che le vicissitudini hanno minato. Di contro, e per reazione, i colori e le stravaganze sottolineano la voglia di rimettersi in gioco con un ritrovato entusiasmo.

Sarà un 2021 diviso tra la paura dell’ignoto e la voglia di reagire e ripartire. La paura genera la speranza e la speranza nuova energia positiva. L’ambiente e il rispetto del pianeta diventeranno temi centrali, la sostenibilità e l’economia circolare i punti cardine di un modello di business innovativo e proiettato verso un futuro più roseo.

La tendenza sarà quindi la riscoperta dei temi esotici, delle stampe animalier sia con colori naturali, sia con una scelta cromatica più audace, che renda ogni pezzo unico ed originale. Audacia che si ritroverà anche nell’utilizzo delle vernici lucide, stravaganza e magari esagerazione: la tendenza finale sarà una pelle con finitura lucida, “cerosa”, liquida, che si presta ad un effetto futurista.

Una parte importante sarà giocata proprio dai colori, una tavolozza composta da tonalità che trasmettono gioia e spensieratezza, quasi un rifugio nostalgico durante un periodo tumultuoso e difficile. Blu pastello, lilla, rosa, giallo limone, lilla, lavanda: la tendenza si concentrerà su questi colori, a volte leggermente desaturati per un’applicazione più versatile.

colori pantone per il 2021 – 2022 avranno dunque una tendenza nostalgica e vintage, ma allo stesso tempo, abbracceranno la positività con una mentalità “hopepunk”. Nuove espressioni monocromatiche amplificheranno il potere di un singolo colore in tutte le sue varietà. Assisteremo all’unione di pacate tonalità affidabili e di intramontabili neutri polvere, ma anche a storie di colori contrastanti più spirituali e lussuriose.  I nuovi colori sanno pensati per operare in comunità, abbracciando diversi stili e culture, ma mantenendo al contempo la loro indiscutibile individualità, proprio come noi, che vogliamo distinguerci dalla massa.

Si dunque, a colori caldi come il marrone bruciato e le sue sfumature chiare e scure, che influenzerà moltissimo il design e l’arredamento.

Si al rosa, amato in tutte le sue tonalità che virano verso tinte accese, così come verso quelle più tenui e pastello, colore moda femminile che oggi timidamente approccia e si protende anche verso la moda maschile.

Si anche al verde, nelle sue tonalità tipicamente brillanti e in quelle pastello.

Si infine all’azzurro, nelle sue molteplici sfumature, che rimane ancora oggi in vetta alla classifica dei colori più apprezzati.