Quando la musica aveva la copertina
Era un altro tempo, distante nello spazio e nel senso, quello in cui ci si ritrovava al music store per ascoltare in cuffia gli ultimi LP in vinile. Spesso l'ascolto finiva col protrarsi per ore e molto di quel tempo passava a scorrere con le dita un album dietro l'altro. La scelta la si faceva proprio cosi, col colpo d'occhio su una copertina eccentrica, su un'illustrazione d'autore.
"Le arti visive nel mondo del vinile", l'ultimo libro di Filippo Barbaro, è una ricca antologia di questi piccoli capolavori che l'iconografia artistica ha regalato nel tempo al mondo della musica.
Quattro chiacchiere su Arte e Vinile
Curare la stampa del libro, ci ha fornito l'occasione per fare quattro chiacchiere con Filippo Barbaro, sullo stretto legame che musica e arte hanno condiviso in quell'epoca d'oro, nell'arco di circa 3 decenni.
Da Andy Wharhol a Guido Crepax: l’arte per l’arte, quant’era importante la copertina per il successo di un album e quanto diventava parte della sua identità?
E' alla fine degli anni sessanta che si comincia a dare importanza alle copertine. Fino a quel momento contava poco cosa ci fosse rappresentato. L’obiettivo dell'acquisto era il vinile con la sua musica registrata. Il miracolo avvenne grazie anche all'intuizione di un grafico pubblicitario per far vendere di più un disco di un'artista, pensò bene di attrarre l'acquirente anche con un'immagine particolare. Ovviamente gli anni settanta fecero da grande traino a questa tendenza perchè si era nel bel mezzo della psichedelia, dei movimenti hippy e dell'esplosione creativa di quel decennio. Si dice spesso che "la pubblicità è l'anima del commercio" credo che mai frase fu più azzeccata per definire quel fenomeno. Non a caso Wharhol e Crepax nascono proprio come grafici pubblicitari.
Le tre copertine più iconiche nella storia delle pubblicazioni musicali, secondo te.
La prima in assoluto, è quella dell'album dei King Krimson "In The Court of krimson King" disegnata da Barry Godber, un lavoro futurista, schizoide che ben ci rappresenta, nonostante i suoi cinquant'anni.
La seconda è "The Dark Side Of The Moon" la famosa copertina dei Pink Floyd disegnata da George Hardie dello "Studio Hipgnosis", partendo da un’illustrazione che Thorgerson, altro componente dello studio; aveva trovato sul processo di creazione della luce attraverso un prisma di vetro. Il raggio di luce bianca proiettato nel prisma disperde i colori rosso, arancione, giallo, verde, blu e porpora. Sono i colori dell’arcobaleno, con l’indaco e il viola sostituiti dal porpora per convenienze visive.
La terza invece è di "Nuda" il primo album di un gruppo rock progressivo italiano che porta il nome di Garybaldi, il disegno è di Guido Crepax e rappresenta Bianca, altro personaggio femminile del fumettista italiano; sdraiata
su di una spiaggia come una "Gulliver" nel mondo di Lilliput.
Atmosfera e mito
da Woodstock ai concerti di oggi, dal giradischi alle playlist di spotify, come è cambiata l’atmosfera della fruizione musicale?
Oggi andare ad un concerto vuol dire prenotare un posto, e più lo hai centrale o vicino e più lo paghi; insomma è come se andassi a teatro, al massimo la botta di vita è stare davanti al palco; un tempo i concerti erano più vivi più veri, non come adesso che già sai cosa andrai a vedere perchè il format è quello e non c'è originalità. Quella del giradischi "ritrovato" è una tendenza che per me è motivo di gioia, perchè dopo un periodo di "riposo" il vinile è tornato a "farsi sentire" e lo dimostrano le case discografiche che hanno mandato in ristampa quasi tutti i cataloghi degli artisti dagli anni sessanta ad oggi. Per ciò che concerne Spotify, so che esiste...!
Curiosità, misteri, simboli esoterici e messaggi subliminali: dai Beatles in poi si puo’ parlare di una vera letteratura della copertina
Dai Beatles in poi passando per i Rolling Stones ma non tralasciando gruppi fondamentalisti come i Led Zeppelin, i Doors dispensatori di messaggi culturalreligiosi, ma anche politici e sociali. Dei Zeppelin si narrava che ascoltando il vinile al contrario venissero fuori messaggi satanici. Gli Aphrodite's Child fecero di meglio, sulla copertina del loro terzo album misero in primo piano il numero di Satana, secondo l'Apocalisse di Giovanni; "666", di colore nero con sfondo rosso sangue; furono accusati di aver fomentato derive politiche rivoluzionarie, blasfemia, possessione demoniaca e addirittura pornografia dal momento che nel disco l'attrice Irene Papas simula un amplesso con Satana.
A volte ritornano...
Si ritorna dalla fotografia digitale all’analogica, dal file in pdf al libro stampato, quante possibilità ci sono che la pubblicazione musicale ritorni in voga oggi
Il ritorno al vecchio rullino fotografico è un modo per riprendersi i propri tempi, in quest'epoca del "tutto e subito" fare le foto, prendere il rullino portarlo al fotografo e attendere lo sviluppo dello stesso è un rito per pochi; oggi con la macchina digitale, di foto ne facciamo molte, certo mai quanto con il cellulare che ahimè spesso ha sostituito la macchina fotografica.
La tecnologia ci sta alienando anche nel rito quotidiano, fare il caffè con la moka ad esempio. Fortunatamente però aggiungo c'è una parte di noi che ancora vive l’esperienza, il culto al mattino di fare il caffè con la moka, leggere il giornale al mattino, ascoltare un vinile con il giradischi e perchè no comprarsi un libro che parla del mondo della musica, attraverso le arti visive
L’intento di Filippo era quello di creare un volume che fosse anche un oggetto di design allineato strettamente all’estetica distintiva delle copertine dei vinili, la sfida che ci si è posta sin da subito è stata di rispettare la reale rappresentazione delle copertine, per questo è stato fondamentale creare una collaborazione sin dall’impostazione del progetto grafico con Giuseppe Cucco, calibrando i colori, realizzando più prove di stampa anche su diversi supporti cartacei, proprio per arrivare ad ottenere un esito che fosse il più fedele possibile agli originali. Il risultato è un volume di 192 è pagine su carta ad alto spessore, con inserimento di paginoni a 3 ante, custodito da una copertina cartonata.