Siamo circondati dai colori, basta guardarsi attorno, figurarsi poi in una tipografia…
Dalla moda all’arredamento, dal marketing all’alimentazione: il colore è sempre protagonista assoluto. Stimolanti, positivi, rassicuranti, audaci o rilassanti: i colori sono portavoce di significati ed emozioni. Non si può ignorare la loro forza comunicativa, ecco perché la scelta cromatica e la resa su carta della propria comunicazione aziendale sono aspetti da non sottovalutare.
Il colore dell’anno di Pantone: più di un colore, uno stile di vita
Lo sa bene il Pantone Color Institute che da ormai 17 anni elegge il colore dell’anno. Il 2017 è l’anno di greenery.
Una tonalità rinfrescante e rivitalizzante, Greenery è il simbolo di un nuovo inizio.
Un colore che è un inno alla vita, emblema della nostra ricerca di passioni personali e di vitalità.
Un colore dalle tonalità giallo-verdi fresco e frizzante, che evoca i primi giorni di primavera, quando il verde della natura si risveglia ed esplode in tutta la sua vitalità. Simbolo di una natura rigogliosa, esplosiva e lussureggiante, ma anche, in senso metaforico, del bisogno di respirare, di ritrovare energia e carica.
Una scelta, come sempre, fortemente simbolica quella di Pantone, una vera e propria fotografia a colori di ciò che ci circonda. Greenery è espressione del desiderio di entrare in contatto con l’armonia della natura, di immergersi nella bellezza fisica, a fronte di una società da cui ci si sente oppressi.
Il colore esce così dalle macchine tipografiche per diventare un vero e proprio stile di vita in grado di determinare i trend della moda e del design a 360°.
Ma lasciando da parte la simbologia, come viene trasferito il colore su carta?
In ambito tipografico si parla di stampa in quadricromia o CMYK e stampa Pantone o a tinte piatte. Qual è la differenza?
CMYK vs Pantone
La stampa in quadricromia: i fantastici 4
La quadricromia è il processo di stampa che utilizza i 4 colori base (Cyan, Magenta, Yellow e Key Black) per riprodurre tutti gli altri. È il processo tipico della stampa offset.
I colori così riproducibili sono però un sottogruppo dell’intera gamma cromatica percepibile dall’occhio umano, ciò significa che non tutti i colori e le sfumature sono fedelmente replicabili su carta.
Cosa fare allora quando la quadricromia non basta e si desidera stampare un colore “speciale”? Ecco che entrano in scena i colori Pantone.
La stampa Pantone per colori speciali
I colori Pantone nascono per essere stampati in offset con inchiostri speciali, per poter riprodurre colori che in quadricromia non si possono ottenere.
Il sistema Pantone nasce infatti per classificare i colori e “tradurli” nel sistema di stampa in quadricromia attraverso un codice. Tutti i colori Pantone sono catalogati all’interno della cosiddetta “mazzetta“, dove oltre al codice Pantone, sono indicati i valori in RGB, il codice esadecimale (utilizzato nel web) e in alcuni casi, anche il codice CMYK.
Possono essere usati anche come quinto colore di una stampa in quadricromia, oppure in sostituzione di una o più lastre CMYK.
In particolare si fa uso della stampa Pantone per riprodurre colori specifici non riproducibili con il CMYK (ad esempio oro, argento, colori metallici e fluo) o stampare in cmyk più un quinto o sesto colore Pantone.
Controllo di qualità nella stampa
Nel nostro lavoro controllare resa cromatica e registro di stampa è fondamentale per garantire degli stampati di qualità. Ed è nella fase di prestampa che attraverso appositi strumenti effettuiamo il controllo sul colore.
Un’operazione dove la tecnologia ci affianca nuovi strumenti e chissà se in un futuro prossimo in tipografia si farà uso anche di Spector, un piccolo dispositivo (ancora un prototipo), in grado di riconoscere font e colore CMYK, RGB e Pantone.
Scegliere se stampare in quadricromia o con i colori Pantone è frutto di valutazioni tecniche sulla resa, oltre che di risparmio, e saperti consigliare è il nostro mestiere.